Museo Nazionale Preistorico Etnografico “Luigi Pigorini”, Roma
1-15 dicembre 2012
Crossing Bodies – Immaginari postcoloniali è un evento espositivo che si situa tra gli immaginari prodotti dalle e sulle migrazioni contemporanee in un’ottica postcoloniale, con uno sguardo critico sulle visioni stereotipate e retoriche che a volte ne caratterizzano lo studio e le rappresentazioni.
Crossing Bodies – Immaginari postcoloniali è uno dei progetti vincitori del bando Idee Migranti, promosso dal Museo Nazionale Preistorico Etnografico “Luigi Pigorini” di Roma nell’ambito della mostra [S]oggetti migranti: dietro le cose le persone. Il bando Idee Migranti e la mostra [S]oggetti migranti sono due degli eventi conclusivi del Progetto Europeo READ-ME, Réseau européen des Associations de Diasporas & Musées d’Ethnographie, che ha visto la collaborazione tra il Museo Pigorini, il Musée royal de l’Afrique Centrale di Bruxelles, il Musée du quai Branly di Parigi e il Museum für Völkerkunde di Vienna. La mostra [S]oggetti migranti ha come tema i viaggi di migrazione compiuti dagli oggetti oggi conservati nei musei etnografici, con una particolare attenzione alle diverse storie da essi veicolati e con un’ottica contemporanea volta a rendere vivi e vissuti gli oggetti del museo. Il bando Idee Migranti è stato lanciato al fine di ampliare il dialogo tra museo e pubblico, per aprire uno spazio di confronto con quanti operano sul territorio nazionale con progetti sul tema delle migrazioni.
Crossing Bodies – Immaginari postcoloniali si fonda su una prospettiva legata alla presa di coscienza che la nostra stessa identità, come Europei e come Italiani, è un’identità radicalmente migrante, per la sua storia e per gli immaginari che questa storia ha generato. Essere migranti ha a che fare con un essere radicalmente posizionati su un confine: tra l’altrove e il qui, il prima e il dopo, il dentro e il fuori, tra storie e memorie. Crossing Bodies – Immaginari postcoloniali vuole riaprire il racconto del passato, della storia e delle memorie, alla luce di un presente abitato dall’alterità, per far emergere altri modi di raccontare e punti di vista spesso oscurati, per far ritornare il rimosso su cui si fonda la nostra cultura.
Il programma della mostra prevede diversi interventi organici tra loro: Observing Ethnography, una mostra fotografica di Mauricio Lupini; Quattro danze coloniali viste da vicino, una performance di danza contemporanea della formazione indipendente MK; Spazi Vocali, un’opera relazionale dell’artista curatore Massimiliano Di Franca che coinvolge l’artista Jimmie Durham, la ricercatrice Susanne Franco e l’antropologo Tarek Elhaik; una rassegna video di artisti italiani e internazionali, tra i quali Zineb Sedira, Isaac Julien, Marco Baroncelli e Enzo Orlandi, Adelita Husni-Bey; un talk con l’artista Fiamma Montezemolo, gli studiosi Iain Chambers e Lidia Curti in cui verrà presentato in anteprima nazionale il video Traces di Fiamma Montezemolo.
Il progetto è realizzato in partnership con il Progetto Europeo MeLa – European Museums in an age of migrations